La mostra personale presso Casa della Memoria è il frutto della residenza dell’artista cilena Anelli Wolf a Milano presso Viafarini nel 2022 e presenta una serie di dipinti in bianco e nero che reinterpretano fotografie dell'archivio fotografico di Museo MUFOCO e fondi sul cinema italiano del XX secolo. La mostra accompagna la sede durante MuseoCity 2024 e nelle iniziative connesse all’8 marzo - Giornata internazionale della donna.
Lo sguardo dell’artista è femminista, insolente e ironico, i tratti in scala di grigio velano ed evocano, affermano e cancellano il posto fisico e simbolico che le donne hanno occupato nella società contemporanea.
La scelta dei soggetti di questi dipinti spazia tra scenari diversi, passando da immagini chiave della Resistenza fino a frammenti più intimi e sfuggenti. I suoi dipinti ci parlano del desiderio di potere, di intimità, di amicizia tra le donne e del loro ruolo all’interno della famiglia.
Il curatore Giulio Verago sottolinea che “l’artista si interroga sul ruolo della donna in Italia nel XX secolo, la scala di grigi delle pennellate sembra sottolineare l’ambiguità di una condizione difficile che spesso relega ai margini del dibattito pubblico.”
ll corpus delle opere esposte, inoltre, svela i meccanismi dello sbilanciamento di potere tra uomo e donna e la tendenza dello sguardo maschile a oggettificare il corpo femminile.
Anelys Wolf (1974) ha frequentato la Facoltà di Arte dell’Università del Cile (1993-1996).
Dal 1999 al 2008 ha collaborato con numerose istituzioni culturali nell’isola Chiloé (Cile). Nel 2009, grazie alla borsa di studio Fondart, si trasferisce in Francia e dal 2010 espone in vari Paesi (oltre all'Italia Austria, Francia, Portogallo, Irlanda, Spagna, Germania e Canada) e in spazi di arte contemporanea in Cile. Attualmente vive nell’isola Chiloé.
Le foto di documentazione sono di Emanuele Sosio Galante.
Anelys Wolf, Milano 1942
La mostra personale presso Casa della Memoria è il frutto della residenza dell’artista cilena Anelli Wolf a Milano presso Viafarini nel 2022 e presenta una serie di dipinti in bianco e nero che reinterpretano fotografie dell'archivio fotografico di Museo MUFOCO e fondi sul cinema italiano del XX secolo. La mostra accompagna la sede durante MuseoCity 2024 e nelle iniziative connesse all’8 marzo - Giornata internazionale della donna.
Lo sguardo dell’artista è femminista, insolente e ironico, i tratti in scala di grigio velano ed evocano, affermano e cancellano il posto fisico e simbolico che le donne hanno occupato nella società contemporanea.
La scelta dei soggetti di questi dipinti spazia tra scenari diversi, passando da immagini chiave della Resistenza fino a frammenti più intimi e sfuggenti. I suoi dipinti ci parlano del desiderio di potere, di intimità, di amicizia tra le donne e del loro ruolo all’interno della famiglia.
Il curatore Giulio Verago sottolinea che “l’artista si interroga sul ruolo della donna in Italia nel XX secolo, la scala di grigi delle pennellate sembra sottolineare l’ambiguità di una condizione difficile che spesso relega ai margini del dibattito pubblico.”
ll corpus delle opere esposte, inoltre, svela i meccanismi dello sbilanciamento di potere tra uomo e donna e la tendenza dello sguardo maschile a oggettificare il corpo femminile.
Anelys Wolf (1974) ha frequentato la Facoltà di Arte dell’Università del Cile (1993-1996).
Dal 1999 al 2008 ha collaborato con numerose istituzioni culturali nell’isola Chiloé (Cile). Nel 2009, grazie alla borsa di studio Fondart, si trasferisce in Francia e dal 2010 espone in vari Paesi (oltre all'Italia Austria, Francia, Portogallo, Irlanda, Spagna, Germania e Canada) e in spazi di arte contemporanea in Cile. Attualmente vive nell’isola Chiloé.
Le foto di documentazione sono di Emanuele Sosio Galante.
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