A scatola chiusa

9 marzo - 2 aprile 1993
a cura di Elio Grazioli

Mario Airò, Maurizio Arcangeli, Guglielmo Aschieri, Fabrizio Basso, Dario Bellini, Antonio Catelani, Umberto Cavenago, Marco Cingolani, Gianluca Codeghini, M. Contrasto, Daniela De Lorenzo, Paola Di Bello, Gabriele Di Matteo, Emilio Fantin, Carlo Guaita, Ernesto Jannini, Marco Lodola, Antonia Lombardi, Miltos Manetas, Marco Mazzucconi, Luca Pancrazzi, Roberto Remi, Serse Roma, Andrea Santarlasci, Antonio Secci, Manuela Sedmach, Supplemento, Tommaso Tozzi, Alberto Zanazzo, Mirco Zandonà

Un gesto, non un'esposizione riflessiva e marcante: prendere opere di artisti, "normali" opere, "vere", come vengono prodotte in studio, non fatte apposta né tanto meno su misura, e chiuderle in una comune scatola di imballaggio e sigillarle.
Scatole uguali o diverse, di quelle in commercio, anti-ermeneutiche, con sopra scritto, a mano come si fa solitamente, il nome dell'autore dell'opera contenuta
Le scatole non vengono aperte in galleria, non si può guardare dentro. Sono sparse per lo spazio espositivo, in posti qualsiasi.
Perché non ci siano dubbi sono anche in vendita e chi le acquista le aprirà a casa propria per estrarne l'opera che ritorni ad essere quello che è. Nessuno scherzo comunque, Dentro c'è un'opera ed un'opera dell'artista dichiarato e corrispondente al prezzo richiesto. La si può acquistare solo a scatola chiusa, o non la si acquisti... ironicamente la mostra resterà l'esposizione di qualcosa che il pubblico non avrà mai visto. Così, per concludere, per eccesso, il timbro della galleria sulla scatola certificherà, se si desiderasse conservarla, la provenienza da questa mostra anche dopo l'apertura della scatola stessa.

A scatola chiusa

9 marzo - 2 aprile 1993
a cura di Elio Grazioli

Mario Airò, Maurizio Arcangeli, Guglielmo Aschieri, Fabrizio Basso, Dario Bellini, Antonio Catelani, Umberto Cavenago, Marco Cingolani, Gianluca Codeghini, M. Contrasto, Daniela De Lorenzo, Paola Di Bello, Gabriele Di Matteo, Emilio Fantin, Carlo Guaita, Ernesto Jannini, Marco Lodola, Antonia Lombardi, Miltos Manetas, Marco Mazzucconi, Luca Pancrazzi, Roberto Remi, Serse Roma, Andrea Santarlasci, Antonio Secci, Manuela Sedmach, Supplemento, Tommaso Tozzi, Alberto Zanazzo, Mirco Zandonà

Un gesto, non un'esposizione riflessiva e marcante: prendere opere di artisti, "normali" opere, "vere", come vengono prodotte in studio, non fatte apposta né tanto meno su misura, e chiuderle in una comune scatola di imballaggio e sigillarle.
Scatole uguali o diverse, di quelle in commercio, anti-ermeneutiche, con sopra scritto, a mano come si fa solitamente, il nome dell'autore dell'opera contenuta
Le scatole non vengono aperte in galleria, non si può guardare dentro. Sono sparse per lo spazio espositivo, in posti qualsiasi.
Perché non ci siano dubbi sono anche in vendita e chi le acquista le aprirà a casa propria per estrarne l'opera che ritorni ad essere quello che è. Nessuno scherzo comunque, Dentro c'è un'opera ed un'opera dell'artista dichiarato e corrispondente al prezzo richiesto. La si può acquistare solo a scatola chiusa, o non la si acquisti... ironicamente la mostra resterà l'esposizione di qualcosa che il pubblico non avrà mai visto. Così, per concludere, per eccesso, il timbro della galleria sulla scatola certificherà, se si desiderasse conservarla, la provenienza da questa mostra anche dopo l'apertura della scatola stessa.