Sabrina Mezzaqui, Vocabolario

12 dicembre 2002 - 31 gennaio 2003
a cura di Alessandra Pioselli

Vocabolario è il titolo della mostra personale che Sabrina Mezzaqui ha progettato per Viafarini. Quattro sono i lavori che la compongono: Il senso dell’ordine, Case gialle, Vocabolario e tre libri-oggetto. Tutti in bianco e nero, o quasi. Tre di carta e una videoproiezione.


Sabrina Mezzaqui ha sempre messo in gioco nel suo lavoro il senso del fare manuale. L’infilare perline o il disegnare motivi senza significato apparente come modo per raccontare il proprio "stare al mondo" oppure per dare voce a un microcosmo d’accadimenti quotidiani, attraverso materiali fragili e immagini impalpabili. In Vocabolario tutto questo prende anche altre direzioni. Attraverso lavori che s’integrano l’uno nell’altro, la mostra vive di un gioco d’opposti e di equilibri – ordine e disordine, astrazione e rappresentazione – mettendo in evidenza il valore dell’immaginazione che nasce dall’inganno e dalla sollecitazione dei meccanismi di percezione.


Il senso dell’ordine: 250 fogli riempiti con 250 diversi motivi decorativi copiati da schemi per tessitura. Il titolo deriva da un noto testo di Gombrich sulla decorazione. All’apparenza una superficie optical, priva però di rigore scientifico o valore dimostrativo. Quale rigore e senso possono esserci nel decorare a mano una superficie così vasta, che potrebbe essere senza fine? Sono nel gesto ripetitivo della mano, che ordina il filo dei pensieri giorno dopo giorno e che da luogo ad una costellazione astratta, accecante, che nasconde variazione e disordine entro apparente ordine.


Case gialle, la videoproiezione. File di rondini compongono una struttura regolare e immobile. Ogni tanto qualcuna spicca il volo. Un banale movimento e l’ordine cambia. Un semplice accadimento quotidiano si trasforma in una sequenza ornamentale che si muove con ripetitiva irregolarità.

Vocabolario: diciannove grandi disegni ritagliati nella carta. Il punto di partenza: le illustrazioni – casa, albero, auto, ombrello, ecc. - che nei vocabolari accompagnano le corrispondenti definizioni. Dei disegni rimane solo un segno nell’aria. Ad ingannare l’occhio.

Tre libri-oggetto. tre grandi romanzi della letteratura italiana del Novecento - “L’isola di Arturo” di Elsa Morante, “Le parole tra noi leggere” di Lalla Romano e “Lessico familiare” di Natalia Ginzburg - sono tagliati e rimontati a formare tre piccoli oggetti*. Che nella forma rendono visibili trame e significati. Le parole diventano immagini.

Con il contributo del Comune di Milano - Cultura e Musei, Settore Musei e Mostre
Si ringraziano la Galleria Massimo Minini, Brescia e la Galleria Continua, San Gimignano (SI)

"Francesca Pasini è stata una delle più assidue frequentatrici di Viafarini, come d’altronde di tanti eventi d’arte in Itali, dimostrando sempre un’acuta competenza e una enorme passione per la ricerca degli artisti. Ha sempre accompagnato le artiste, soprattutto femmine, visto il suo oggetto d’indagine, attraverso percorsi di crescita e sperimentazione. Francesca ha collaborato con Viafarini fin dagli inizi, curandovi mostre e soprattutto partecipando al dibattito con gran senso dell’amicizia". 

Patrizia Brusarosco

Vocabolario e Il senso dell'ordine (sullo sfondo)

Sabrina Mezzaqui, Vocabolario

12 dicembre 2002 - 31 gennaio 2003
a cura di Alessandra Pioselli

Vocabolario è il titolo della mostra personale che Sabrina Mezzaqui ha progettato per Viafarini. Quattro sono i lavori che la compongono: Il senso dell’ordine, Case gialle, Vocabolario e tre libri-oggetto. Tutti in bianco e nero, o quasi. Tre di carta e una videoproiezione.


Sabrina Mezzaqui ha sempre messo in gioco nel suo lavoro il senso del fare manuale. L’infilare perline o il disegnare motivi senza significato apparente come modo per raccontare il proprio "stare al mondo" oppure per dare voce a un microcosmo d’accadimenti quotidiani, attraverso materiali fragili e immagini impalpabili. In Vocabolario tutto questo prende anche altre direzioni. Attraverso lavori che s’integrano l’uno nell’altro, la mostra vive di un gioco d’opposti e di equilibri – ordine e disordine, astrazione e rappresentazione – mettendo in evidenza il valore dell’immaginazione che nasce dall’inganno e dalla sollecitazione dei meccanismi di percezione.


Il senso dell’ordine: 250 fogli riempiti con 250 diversi motivi decorativi copiati da schemi per tessitura. Il titolo deriva da un noto testo di Gombrich sulla decorazione. All’apparenza una superficie optical, priva però di rigore scientifico o valore dimostrativo. Quale rigore e senso possono esserci nel decorare a mano una superficie così vasta, che potrebbe essere senza fine? Sono nel gesto ripetitivo della mano, che ordina il filo dei pensieri giorno dopo giorno e che da luogo ad una costellazione astratta, accecante, che nasconde variazione e disordine entro apparente ordine.


Case gialle, la videoproiezione. File di rondini compongono una struttura regolare e immobile. Ogni tanto qualcuna spicca il volo. Un banale movimento e l’ordine cambia. Un semplice accadimento quotidiano si trasforma in una sequenza ornamentale che si muove con ripetitiva irregolarità.

Vocabolario: diciannove grandi disegni ritagliati nella carta. Il punto di partenza: le illustrazioni – casa, albero, auto, ombrello, ecc. - che nei vocabolari accompagnano le corrispondenti definizioni. Dei disegni rimane solo un segno nell’aria. Ad ingannare l’occhio.

Tre libri-oggetto. tre grandi romanzi della letteratura italiana del Novecento - “L’isola di Arturo” di Elsa Morante, “Le parole tra noi leggere” di Lalla Romano e “Lessico familiare” di Natalia Ginzburg - sono tagliati e rimontati a formare tre piccoli oggetti*. Che nella forma rendono visibili trame e significati. Le parole diventano immagini.

Con il contributo del Comune di Milano - Cultura e Musei, Settore Musei e Mostre
Si ringraziano la Galleria Massimo Minini, Brescia e la Galleria Continua, San Gimignano (SI)

"Francesca Pasini è stata una delle più assidue frequentatrici di Viafarini, come d’altronde di tanti eventi d’arte in Itali, dimostrando sempre un’acuta competenza e una enorme passione per la ricerca degli artisti. Ha sempre accompagnato le artiste, soprattutto femmine, visto il suo oggetto d’indagine, attraverso percorsi di crescita e sperimentazione. Francesca ha collaborato con Viafarini fin dagli inizi, curandovi mostre e soprattutto partecipando al dibattito con gran senso dell’amicizia". 

Patrizia Brusarosco

Sabrina Mezzaqui, Vocabolario, cartoncino intagliato

Sabrina Mezzaqui, Vocabolario, cartoncino intagliato

Sabrina Mezzaqui, Il senso dell'ordine, pennarello su fogli di quaderno

Sabrina Mezzaqui, Lessico familiare, intaglio su carta

Sabrina Mezzaqui, Case gialle, videoproiezione

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