William Cobbing, Man in the Planet

15 settembre - 30 ottobre 2010
a cura di Rita Selvaggio

Viafarini DOCVA è lieta di presentare la prima personale dell'artista William Cobbing in uno spazio pubblico in Italia. Man in the Planet, include una serie di sculture, installazioni, fotografie e video che riconfigurano lo spazio di Viafarini DOCVA. Il lavoro prende forma a partire dalla peculiare architettura di derivazione industriale dell'edificio, già fabbrica per la produzione dei convogli tramviari. Incuriosito dalla precedente destinazione del luogo, Cobbing ha interpretato lo spazio pensandolo affine al moribondo paesaggio industriale del surreale film di David Lynch Eraserhead, in cui uno dei personaggi è per l'appunto 'L'uomo del pianeta'.

Nello spazio è installata una serie di calchi di membra umane, quasi fossero imprigionati dall'architettura, che interpretano il corpo come un'orma, come un residuo di ciò che una volta è stato. Sono opere che si riferiscono al concetto di entropia e, sottolineando quanto il materiale mondano vada irreversibilmente disperso, originano il definitivo offuscamento dei confini tra il corpo e il paesaggio.
I due video Moon walker (2009) vedono Cobbing camminare lungo fredde e inospitali spiagge e ripercorrere i suoi stessi passi solo per rovesciare e cancellare le orme precedentemente lasciate sulla spiaggia. Mentre il lavoro più recente è il risultato di una residenza dell'artista in Afghanistan e consiste in una serie di fotografie delle nicchie di pietra rimaste vuote dopo la distruzione dei Buddha di Bamiyan da parte dei Talebani. Le foto rappresentano l’immagine delle nicchie vuote riflessa in uno specchio suggerendo la cancellazione delle sculture dei Buddha e la loro dispersione entropica. 

Durante l'opening Cobbing eseguirà una versione live di Excavation, una performance che allude metaforicamente, attraverso l'atto di scalpellare strati dell'io senza riuscire tuttavia ad aprire un varco, a una forma psicoanalitica di auto-analisi. 

William Cobbing è nato nel 1974 a Londra, dove vive e lavora. Ha conseguito un diploma di laurea in scultura presso il Central Saint Martins College a Londra, e proseguito gli studi presso il De Ateliers, l’istituto indipendente per le arti di Amsterdam. Tra le mostre personali si ricordano il Gradiva Project al Freud Museum e il Camden Arts Centre di Londra (2007/8), il Netwerk Centre for Contemporary Art di Aalst, Belgio (2006) e le mostre collettive A Secret History of Clay alla Tate Liverpool (2004), A Room with a View al Gemeentemuseum Den Haag (2006) e Super Stories alla Triennale di Hasselt, Belgio (2009). Cobbing è stato insignito della Helen Chadwick Fellowship presso la British School di Roma e la Ruskin School nel 2005/06 e recentemente ha completato una seconda residenza per artisti presso la Turquoise Mountain Foundation a Kabul, Afghanistan.

Con il contributo di Fondazione Cariplo, British Council, Gemmo spa, Land

William Cobbing, Man in the Planet

15 settembre - 30 ottobre 2010
a cura di Rita Selvaggio

Viafarini DOCVA è lieta di presentare la prima personale dell'artista William Cobbing in uno spazio pubblico in Italia. Man in the Planet, include una serie di sculture, installazioni, fotografie e video che riconfigurano lo spazio di Viafarini DOCVA. Il lavoro prende forma a partire dalla peculiare architettura di derivazione industriale dell'edificio, già fabbrica per la produzione dei convogli tramviari. Incuriosito dalla precedente destinazione del luogo, Cobbing ha interpretato lo spazio pensandolo affine al moribondo paesaggio industriale del surreale film di David Lynch Eraserhead, in cui uno dei personaggi è per l'appunto 'L'uomo del pianeta'.

Nello spazio è installata una serie di calchi di membra umane, quasi fossero imprigionati dall'architettura, che interpretano il corpo come un'orma, come un residuo di ciò che una volta è stato. Sono opere che si riferiscono al concetto di entropia e, sottolineando quanto il materiale mondano vada irreversibilmente disperso, originano il definitivo offuscamento dei confini tra il corpo e il paesaggio.
I due video Moon walker (2009) vedono Cobbing camminare lungo fredde e inospitali spiagge e ripercorrere i suoi stessi passi solo per rovesciare e cancellare le orme precedentemente lasciate sulla spiaggia. Mentre il lavoro più recente è il risultato di una residenza dell'artista in Afghanistan e consiste in una serie di fotografie delle nicchie di pietra rimaste vuote dopo la distruzione dei Buddha di Bamiyan da parte dei Talebani. Le foto rappresentano l’immagine delle nicchie vuote riflessa in uno specchio suggerendo la cancellazione delle sculture dei Buddha e la loro dispersione entropica. 

Durante l'opening Cobbing eseguirà una versione live di Excavation, una performance che allude metaforicamente, attraverso l'atto di scalpellare strati dell'io senza riuscire tuttavia ad aprire un varco, a una forma psicoanalitica di auto-analisi. 

William Cobbing è nato nel 1974 a Londra, dove vive e lavora. Ha conseguito un diploma di laurea in scultura presso il Central Saint Martins College a Londra, e proseguito gli studi presso il De Ateliers, l’istituto indipendente per le arti di Amsterdam. Tra le mostre personali si ricordano il Gradiva Project al Freud Museum e il Camden Arts Centre di Londra (2007/8), il Netwerk Centre for Contemporary Art di Aalst, Belgio (2006) e le mostre collettive A Secret History of Clay alla Tate Liverpool (2004), A Room with a View al Gemeentemuseum Den Haag (2006) e Super Stories alla Triennale di Hasselt, Belgio (2009). Cobbing è stato insignito della Helen Chadwick Fellowship presso la British School di Roma e la Ruskin School nel 2005/06 e recentemente ha completato una seconda residenza per artisti presso la Turquoise Mountain Foundation a Kabul, Afghanistan.

Con il contributo di Fondazione Cariplo, British Council, Gemmo spa, Land

Radiator 1, 2008
radiatore, gesso

Clapper Tongue, 2009
bronzo, corda, martello elettrico

Re-Make Re-Model, 2010
polvere di argilla, cera, resina, corda

Moon Walker, 2009
still da video a singolo canale

Bamiyan Mirror, 2009
fotografia c-type

Bamiyan Mirror, 2009
fotografia c-type

Galerie Gradiva, 2008
materiali vari
Performance al Camden Arts Centre, Londra

Work-in-progress (2020)
STIRworld