Con la pazienza si acquista scienza

13 - 31 gennaio, 1998
a cura di Alessandra Galasso

Artisti: Maggie Cardelùs, Emanuela Celli, Elisabetta Di Maggio, Tarin Gartner, Marianne Heier, Claudia Losi, Laura Matei, Sabrina Mezzaqui, Cristina Pavesi, Leonardo Pivi, Luca Scarabelli, Sabrina Torelli, Simona Vajana, Antonella Veggiotti

Organizzato nell'ambito dell'attività per il Progetto Giovani del Comune di Milano

"Si sa che i proverbi celano in sé verità secolari, luoghi comuni farciti di buon senso, precetti in formato compresso, il più delle volte in rima, che dovrebbero venirci in aiuto nei momenti dell'abbisogna.
Il proverbio che ho scelto come titolo della mostra, dal gusto provocatoriamente antiquato, vuole suggerire pratiche artistiche che necessitano di una maestrìa manuale acquisita dopo un lungo 'praticantato' (che a volte sfocia nel virtuosismo) e che richiedono la conoscenza approfondita dei materiali, la manipolazione, spesso ossessiva, di questi ultimi fino a giungere a soluzioni formali originali.

Le opere presentate nascono tutte da una approfondita conoscenza e da una grande abilità tecnica creativa. Esse sono frutto di interminabili prove, manipolazioni, rifiniture in cui i gesti sono ripetuti spesso in modo ossessivo, specchio di inquietudini ed esplorazioni del proprio io. Gli artisti in mostra condividono l'amore/ossessione per la ripetizione gestuale, la sperimentazione di materiali nuovi, la ricerca di soluzioni formali originali, che uniscano idee e manualità, racconti personali e storie in cui ciascuno di noi può ritrovarsi. Molti fra loro recuperano pratiche che gli storici dell'arte tendono a far rientrare nella bistrattata categoria delle 'arti applicate' detta anche delle 'arti decorative'. Il termine stesso 'decorativo' ha di per sé una connotazione negativa ed implica un senso superfluo, formalmente ripetitivo e privo di contenuto intellettuale.

La mostra rappresenta un'indagine che comprende alcuni fra gli artisti più interessanti della giovane creazione contemporanea che si muovono all'interno di pratiche artistiche in cui è centrale una forte attenzione all'uso e, in alcuni casi, al recupero di discipline manuali.
L'originalità consiste nel fatto che ciò non ne costituisce il fine quanto invece una scelta formale adottata per veicolare le idee.
"Non uscire dalla porta per conoscere il mondo. Non guardare dalla finestra per conoscere il tao del Cielo. Tanto più uno andrà lontano, tanto meno egli conoscerà. Perciò il saggio senza viaggiare sa, senza vedere nomina, senza agire compie. " (Lao-Tzu, Il libro della virtù e della vita, SE, Milano, 1993)".

Alessandra Galasso

 

Con la pazienza si acquista scienza

13 - 31 gennaio, 1998
a cura di Alessandra Galasso

Artisti: Maggie Cardelùs, Emanuela Celli, Elisabetta Di Maggio, Tarin Gartner, Marianne Heier, Claudia Losi, Laura Matei, Sabrina Mezzaqui, Cristina Pavesi, Leonardo Pivi, Luca Scarabelli, Sabrina Torelli, Simona Vajana, Antonella Veggiotti

Organizzato nell'ambito dell'attività per il Progetto Giovani del Comune di Milano

"Si sa che i proverbi celano in sé verità secolari, luoghi comuni farciti di buon senso, precetti in formato compresso, il più delle volte in rima, che dovrebbero venirci in aiuto nei momenti dell'abbisogna.
Il proverbio che ho scelto come titolo della mostra, dal gusto provocatoriamente antiquato, vuole suggerire pratiche artistiche che necessitano di una maestrìa manuale acquisita dopo un lungo 'praticantato' (che a volte sfocia nel virtuosismo) e che richiedono la conoscenza approfondita dei materiali, la manipolazione, spesso ossessiva, di questi ultimi fino a giungere a soluzioni formali originali.

Le opere presentate nascono tutte da una approfondita conoscenza e da una grande abilità tecnica creativa. Esse sono frutto di interminabili prove, manipolazioni, rifiniture in cui i gesti sono ripetuti spesso in modo ossessivo, specchio di inquietudini ed esplorazioni del proprio io. Gli artisti in mostra condividono l'amore/ossessione per la ripetizione gestuale, la sperimentazione di materiali nuovi, la ricerca di soluzioni formali originali, che uniscano idee e manualità, racconti personali e storie in cui ciascuno di noi può ritrovarsi. Molti fra loro recuperano pratiche che gli storici dell'arte tendono a far rientrare nella bistrattata categoria delle 'arti applicate' detta anche delle 'arti decorative'. Il termine stesso 'decorativo' ha di per sé una connotazione negativa ed implica un senso superfluo, formalmente ripetitivo e privo di contenuto intellettuale.

La mostra rappresenta un'indagine che comprende alcuni fra gli artisti più interessanti della giovane creazione contemporanea che si muovono all'interno di pratiche artistiche in cui è centrale una forte attenzione all'uso e, in alcuni casi, al recupero di discipline manuali.
L'originalità consiste nel fatto che ciò non ne costituisce il fine quanto invece una scelta formale adottata per veicolare le idee.
"Non uscire dalla porta per conoscere il mondo. Non guardare dalla finestra per conoscere il tao del Cielo. Tanto più uno andrà lontano, tanto meno egli conoscerà. Perciò il saggio senza viaggiare sa, senza vedere nomina, senza agire compie. " (Lao-Tzu, Il libro della virtù e della vita, SE, Milano, 1993)".

Alessandra Galasso

 

Il retro dell'invito

Veduta della mostra

Patrizia Brusarosco con Alessandra Galasso e Giancarla Zanutti, anni Novanta