ENGAGE Public School for Social Engagement in Artistic Research

11 - 20 ottobre 2017
a cura di Viafarini in collaborazione con Sunugal


con il Patrocinio di Comune di Milano
con il Patrocinio di Ministero MiBACT
con la collaborazione di Assessorati Educazione e Politiche Sociali
con la collaborazione come ambasciatori sociali di FabriQ - Incubatore di Innovazione Sociale del Comune di Milano
con il contributo di Fondazione Cariplo.

ENGAGE
è un programma di formazione e ricerca, rivolto ad artisti italiani e internazionali, invitati a spendere un periodo di residenza e lavoro a Milano tra l'11 e il 20 ottobre, in dialogo con mediatori socioculturali, con l'obiettivo di sperimentare modalità innovative di interazione della ricerca artistica e della sfera sociale nello spazio cittadino.

ENGAGE prende la forma della Public School, modello già sperimentato a livello internazionale, basato sull'interazione orizzontale e non gerarchica tra artista, mediatore culturale e comunità.

 

Il progetto mira a creare nuove strategie per aumentare la visibilità e intervenire sulle questioni legate al dialogo inter culturale e alle dinamiche di esclusione e vulnerabilità sociale nel tessuto urbano quali:

_ oppressione di genere;
_ razzismo e xenofobia;
_ discriminazione e l'oppressione basata sull'appartenenza religiosa

ENGAGE Public School coinvolge operatori socioculturali in grado di apportare al gruppo di lavoro i bisogni espressi dalle rispettive comunità urbane. La Public School permette agli artisti di lavorare seguendo le indicazioni per le modalità di interazione presentate dagli operatori dell'innovazione sociale, che facilitano il dialogo tra gli artisti e le comunità del territorio.
La Public School ha selezionato gli artisti che hanno una reale capacità di sperimentare e produrre impatto nel contesto sociale, come di produrre visioni che hanno una ripercussione nell'immaginario collettivo; artisti le cui pratiche sono legate al territorio e impegnate nella lettura dei cambiamenti in atto dal punto di vista sociale, politico, antropologico ed economico / imprenditoriale.
ENGAGE su Google Arts & Culture.

ph. Maurizio Cattelan, RAUSS, 1991, GAM Bologna
 

Artisti

Tim Rollins & K.O.S. (USA, 1955) artista, attivista ed educatore, pioniere delle pratiche social engaged nella New York degli anni '80, Maria Magdalena Campos Pons (Cuba, 1959) si occupa di genere, sessualità e identità multiculturali, partecipa a Documenta a Kassel, Lanchonete.org - Todd Lester (USA - Brasile) sociologo e curatore nello spazio urbano, Daniele Pario Perra (Italia, 1969) artista relazionale e ricercatore, Vitshois Mwilambwe Bondo (Repubblica Democratica del Congo, 1981, segnalato da Rijksakademie, vive e lavora a Kinshasa), Moussa Traoré (Senegal– Italia) artista ambientalista impegnato tra Dakar e Milano; Alex Mawimbi (Kenya – UK, 1981) ricerca su questioni di genere e LGBTQ, Délio Jasse (Angola – Italia 1980) ha rappresentato l'Angola alla Biennale di Venezia, Mercedes Azpilicueta (Argentina – Italia, 1981) lavora su corpo e affettività, Alexis Blake (USA - Paesi Bassi, 1981), Beatrice Catanzaro (Italia,1975) attiva in Palestina dal 2010, Zoya Sardashti (Iran – Italia) artista, ricercatrice e operatrice culturale, Muna Mussie (Eritrea – Italia 1978) performer attiva tra Bruxelles e Bologna, Ilaria Lupo (Italia – Libano, 1977) lavora con interventi pubblici e performance, Jacopo Miliani (Italia, 1979) artista performer, Francesco Fonassi (Italia, 1986) artista che opera con il suono, Caterina Erika Shanta (Italia, 1986) videoartista, Leone Contini (Italia, 1976), artista antropologo ricercatore sui conflitti interculturali, Enrico Floriddia (Francia – Italia,1984) ricercatore tramite l'ìmmagine e il documento, Baukje Spaltro (Italia – Paesi Bassi, 1967) dipinge rappresentazioni della società, Oriana Haddad (Italia – Egitto, 19) antropologa e performer, Maurice Pefura (Camerun – Italia 1967) lavora sulle questioni del corpo e dello spazio, Ako Atikossie (Togo - Italia, 1980) impegnato nella denuncia politica e narrazione della vita quotidiana, Sandra Hauser (Germania) artista multidisciplinare lavora sul'identità, Stefano Boccalini
(Italia 1963), Cherimus, Antonio Barletta (Italia 1983), Sara Alavi (Iran, 1979), Francesco Bertocco (Italia, 1983), videodocumentazione.

Operatori socioculturali

Fabrizio Chirico – Comune di Milano, Fabbrica del Vapore, Alessandro Cesqui, Comune di Milano, Assessorato Politiche Sociali,  Debora Greco – Incubatore FabriQ (Quartoggiaro), Giulia Frova e Giulia Maldifassi – Il Razzismo è una Brutta Storia, Elisabetta Pero – Comunità di Sant’Egidio, Raffaele Masto – Radio Popolare, Valentina Bugli – CODICI Ricerca e intervento (via Padova), Maurizio Bove – CISL Milano, Dava Gjoka – Forum Città Mondo, Ana Pedroso – Associazione Cubeart, Ami Mar –  consulente in economia gestionale per il governo senegalese, Carolina F. Ramirez ed Eleuterio Ruiz – Centro socioculturale Antonio Raimondi (Italia/Perù); Tina Comaty – Randstad, Amedeo Strada – architetto in Senegal e Kenya, Marco Trovato – rivista Africa, Franca Alleva - NAGA HAR, Antonia Monopoli – Sportello Trans Ala Milano, Rahel Sereke – Ass.Cambio Passo; Simona Gennaro e Avv. Lorenzo Meazza – Avvocato di Strada; Prof. Fabio Quassoli – Dipartimento Sociologia Università Bicocca Milano, Shirin Yousefi – scambi Italia-Iran; Marta Meroni – Dynamoscopio (via Giambellino),  Margherita Squaiella –  Fondazione ISMU, Aliou Diop e Modou Gueye – Sunugal, Simone Frangi, Alessandra Pioselli, Giulia Brivio, Giulio Verago, Ginevra Bria, Adama Sanneh, Gabi Scardi, Milovan Farronato, Mara Ambroz

Engage Academy Awards

Artisti

Barbara Boiocchi (Italia, Varese), Saverio Bonato (Italia, Venezia), Pamela Diamante (Italia, Bari), Carlo Miele (Italia, Milano), Matteo Pasin (Italia, Treviso), Raziel Perin (Repubblica Dominicana - Italia, Milano), Rui Wu (Cina - Italia, Milano), Ivana Mirchevska (Repubblica di Macedonia), Maria Castagna (Italia, Brescia), Matteo Binci (Italia), Cristoforo Lippi (Italia, Firenze).

Operatori socioculturali

Valentina Arena, Silvia Cacciatore, Dominika Cecot, Federica De Matthias, Elena Malara, Candida Maria Mati, David Martinez, Adele Nicotra, Annalisa Roca, Laura Pieri, Greta Salvi, Anna Serlenga, Angeliki Tzortzakaki, Sara Ricciardi, Priscilla Salmi, Valentina Tiziani

Viafarini è incubatore creativo e hub per le arti visive, attivo a Milano alla Fabbrica del Vapore in rete con altre organizzazioni d’eccellenza a Milano, in Italia e all’estero. Viafarini è stato fondato nel 1991 come organizzazione non profit per la promozione della ricerca artistica, con una gestione basata sulla collaborazione con enti pubblici e privati, quando tale concetto era nuovo per l’Italia. Oggi Viafarini ha rinnovato la propria mission: da incubatore creativo per formare artisti per il sistema dell’arte, si allarga a osservatorio e agenzia finalizzata alla creazione di reti di collaborazione tra ricerca artistica, committenza privata e società civile. Il know how maturato da Viafarini, in termini di servizi di documentazione, consulenza agli artisti, produzione, residenza, formazione, comunicazione ed esposizione viene messo oggi a disposizione per collaborazioni interdisciplinari.

Sunugal è un'associazione socio-culturale nata per iniziativa di un gruppo di cittadini stranieri, in gran parte senegalesi, e italiani, con l’obiettivo di favorire iniziative di scambio tra i due paesi; è quindi un soggetto che “agisce” tanto in Africa, quanto in Italia, e funge da rete di collegamento tra gli immigrati in Italia e le famiglie rimaste in Senegal. Sunugal opera in due aree di intervento principali: In Italia per la diffusione a un pubblico più ampio di informazioni sul Sud del Mondo e sulle migrazioni; per il sostegno alla popolazione immigrata extracomunitaria; In Senegal per favorire iniziative di interscambio tra paesi del Sud e del Nord del mondo; per il sostegno allo sviluppo socio-economico delle aree di provenienza degli immigrati. L’associazione è di fatto attiva fin dal 1990 e da allora regge le proprie attività fondandosi prevalentemente sul volontariato e sull’autofinanziamento. Nel corso del suo impegno concreto in Senegal, l’associazione ha promosso la costruzione (con fondi privati messi a disposizione da emigrati) del centro culturale Ker Toubab nel villaggio di Beud Dieng, 130 km a nord di Dakar. Il nome dell'associazione significa, in lingua wolof, "la nostra barca", segno della volontà di condividere un percorso che coinvolga le diverse culture di chi ha dato vita a questo progetto.

ENGAGE Public School for Social Engagement in Artistic Research

11 - 20 ottobre 2017
a cura di Viafarini in collaborazione con Sunugal


con il Patrocinio di Comune di Milano
con il Patrocinio di Ministero MiBACT
con la collaborazione di Assessorati Educazione e Politiche Sociali
con la collaborazione come ambasciatori sociali di FabriQ - Incubatore di Innovazione Sociale del Comune di Milano
con il contributo di Fondazione Cariplo.

ENGAGE
è un programma di formazione e ricerca, rivolto ad artisti italiani e internazionali, invitati a spendere un periodo di residenza e lavoro a Milano tra l'11 e il 20 ottobre, in dialogo con mediatori socioculturali, con l'obiettivo di sperimentare modalità innovative di interazione della ricerca artistica e della sfera sociale nello spazio cittadino.

ENGAGE prende la forma della Public School, modello già sperimentato a livello internazionale, basato sull'interazione orizzontale e non gerarchica tra artista, mediatore culturale e comunità.

 

Il progetto mira a creare nuove strategie per aumentare la visibilità e intervenire sulle questioni legate al dialogo inter culturale e alle dinamiche di esclusione e vulnerabilità sociale nel tessuto urbano quali:

_ oppressione di genere;
_ razzismo e xenofobia;
_ discriminazione e l'oppressione basata sull'appartenenza religiosa

ENGAGE Public School coinvolge operatori socioculturali in grado di apportare al gruppo di lavoro i bisogni espressi dalle rispettive comunità urbane. La Public School permette agli artisti di lavorare seguendo le indicazioni per le modalità di interazione presentate dagli operatori dell'innovazione sociale, che facilitano il dialogo tra gli artisti e le comunità del territorio.
La Public School ha selezionato gli artisti che hanno una reale capacità di sperimentare e produrre impatto nel contesto sociale, come di produrre visioni che hanno una ripercussione nell'immaginario collettivo; artisti le cui pratiche sono legate al territorio e impegnate nella lettura dei cambiamenti in atto dal punto di vista sociale, politico, antropologico ed economico / imprenditoriale.
ENGAGE su Google Arts & Culture.

ph. Maurizio Cattelan, RAUSS, 1991, GAM Bologna
 

Artisti

Tim Rollins & K.O.S. (USA, 1955) artista, attivista ed educatore, pioniere delle pratiche social engaged nella New York degli anni '80, Maria Magdalena Campos Pons (Cuba, 1959) si occupa di genere, sessualità e identità multiculturali, partecipa a Documenta a Kassel, Lanchonete.org - Todd Lester (USA - Brasile) sociologo e curatore nello spazio urbano, Daniele Pario Perra (Italia, 1969) artista relazionale e ricercatore, Vitshois Mwilambwe Bondo (Repubblica Democratica del Congo, 1981, segnalato da Rijksakademie, vive e lavora a Kinshasa), Moussa Traoré (Senegal– Italia) artista ambientalista impegnato tra Dakar e Milano; Alex Mawimbi (Kenya – UK, 1981) ricerca su questioni di genere e LGBTQ, Délio Jasse (Angola – Italia 1980) ha rappresentato l'Angola alla Biennale di Venezia, Mercedes Azpilicueta (Argentina – Italia, 1981) lavora su corpo e affettività, Alexis Blake (USA - Paesi Bassi, 1981), Beatrice Catanzaro (Italia,1975) attiva in Palestina dal 2010, Zoya Sardashti (Iran – Italia) artista, ricercatrice e operatrice culturale, Muna Mussie (Eritrea – Italia 1978) performer attiva tra Bruxelles e Bologna, Ilaria Lupo (Italia – Libano, 1977) lavora con interventi pubblici e performance, Jacopo Miliani (Italia, 1979) artista performer, Francesco Fonassi (Italia, 1986) artista che opera con il suono, Caterina Erika Shanta (Italia, 1986) videoartista, Leone Contini (Italia, 1976), artista antropologo ricercatore sui conflitti interculturali, Enrico Floriddia (Francia – Italia,1984) ricercatore tramite l'ìmmagine e il documento, Baukje Spaltro (Italia – Paesi Bassi, 1967) dipinge rappresentazioni della società, Oriana Haddad (Italia – Egitto, 19) antropologa e performer, Maurice Pefura (Camerun – Italia 1967) lavora sulle questioni del corpo e dello spazio, Ako Atikossie (Togo - Italia, 1980) impegnato nella denuncia politica e narrazione della vita quotidiana, Sandra Hauser (Germania) artista multidisciplinare lavora sul'identità, Stefano Boccalini
(Italia 1963), Cherimus, Antonio Barletta (Italia 1983), Sara Alavi (Iran, 1979), Francesco Bertocco (Italia, 1983), videodocumentazione.

Operatori socioculturali

Fabrizio Chirico – Comune di Milano, Fabbrica del Vapore, Alessandro Cesqui, Comune di Milano, Assessorato Politiche Sociali,  Debora Greco – Incubatore FabriQ (Quartoggiaro), Giulia Frova e Giulia Maldifassi – Il Razzismo è una Brutta Storia, Elisabetta Pero – Comunità di Sant’Egidio, Raffaele Masto – Radio Popolare, Valentina Bugli – CODICI Ricerca e intervento (via Padova), Maurizio Bove – CISL Milano, Dava Gjoka – Forum Città Mondo, Ana Pedroso – Associazione Cubeart, Ami Mar –  consulente in economia gestionale per il governo senegalese, Carolina F. Ramirez ed Eleuterio Ruiz – Centro socioculturale Antonio Raimondi (Italia/Perù); Tina Comaty – Randstad, Amedeo Strada – architetto in Senegal e Kenya, Marco Trovato – rivista Africa, Franca Alleva - NAGA HAR, Antonia Monopoli – Sportello Trans Ala Milano, Rahel Sereke – Ass.Cambio Passo; Simona Gennaro e Avv. Lorenzo Meazza – Avvocato di Strada; Prof. Fabio Quassoli – Dipartimento Sociologia Università Bicocca Milano, Shirin Yousefi – scambi Italia-Iran; Marta Meroni – Dynamoscopio (via Giambellino),  Margherita Squaiella –  Fondazione ISMU, Aliou Diop e Modou Gueye – Sunugal, Simone Frangi, Alessandra Pioselli, Giulia Brivio, Giulio Verago, Ginevra Bria, Adama Sanneh, Gabi Scardi, Milovan Farronato, Mara Ambroz

Engage Academy Awards

Artisti

Barbara Boiocchi (Italia, Varese), Saverio Bonato (Italia, Venezia), Pamela Diamante (Italia, Bari), Carlo Miele (Italia, Milano), Matteo Pasin (Italia, Treviso), Raziel Perin (Repubblica Dominicana - Italia, Milano), Rui Wu (Cina - Italia, Milano), Ivana Mirchevska (Repubblica di Macedonia), Maria Castagna (Italia, Brescia), Matteo Binci (Italia), Cristoforo Lippi (Italia, Firenze).

Operatori socioculturali

Valentina Arena, Silvia Cacciatore, Dominika Cecot, Federica De Matthias, Elena Malara, Candida Maria Mati, David Martinez, Adele Nicotra, Annalisa Roca, Laura Pieri, Greta Salvi, Anna Serlenga, Angeliki Tzortzakaki, Sara Ricciardi, Priscilla Salmi, Valentina Tiziani

Viafarini è incubatore creativo e hub per le arti visive, attivo a Milano alla Fabbrica del Vapore in rete con altre organizzazioni d’eccellenza a Milano, in Italia e all’estero. Viafarini è stato fondato nel 1991 come organizzazione non profit per la promozione della ricerca artistica, con una gestione basata sulla collaborazione con enti pubblici e privati, quando tale concetto era nuovo per l’Italia. Oggi Viafarini ha rinnovato la propria mission: da incubatore creativo per formare artisti per il sistema dell’arte, si allarga a osservatorio e agenzia finalizzata alla creazione di reti di collaborazione tra ricerca artistica, committenza privata e società civile. Il know how maturato da Viafarini, in termini di servizi di documentazione, consulenza agli artisti, produzione, residenza, formazione, comunicazione ed esposizione viene messo oggi a disposizione per collaborazioni interdisciplinari.

Sunugal è un'associazione socio-culturale nata per iniziativa di un gruppo di cittadini stranieri, in gran parte senegalesi, e italiani, con l’obiettivo di favorire iniziative di scambio tra i due paesi; è quindi un soggetto che “agisce” tanto in Africa, quanto in Italia, e funge da rete di collegamento tra gli immigrati in Italia e le famiglie rimaste in Senegal. Sunugal opera in due aree di intervento principali: In Italia per la diffusione a un pubblico più ampio di informazioni sul Sud del Mondo e sulle migrazioni; per il sostegno alla popolazione immigrata extracomunitaria; In Senegal per favorire iniziative di interscambio tra paesi del Sud e del Nord del mondo; per il sostegno allo sviluppo socio-economico delle aree di provenienza degli immigrati. L’associazione è di fatto attiva fin dal 1990 e da allora regge le proprie attività fondandosi prevalentemente sul volontariato e sull’autofinanziamento. Nel corso del suo impegno concreto in Senegal, l’associazione ha promosso la costruzione (con fondi privati messi a disposizione da emigrati) del centro culturale Ker Toubab nel villaggio di Beud Dieng, 130 km a nord di Dakar. Il nome dell'associazione significa, in lingua wolof, "la nostra barca", segno della volontà di condividere un percorso che coinvolga le diverse culture di chi ha dato vita a questo progetto.

Gli incontri di presentazione delle pratiche e dibattito partecipato.

Intervento di Alessandra Pioselli.

Aliou Diop e Patrizia Brusarosco.

Il confronto tra i partecipanti continua durante la pausa pranzo.

Il confronto tra i partecipanti continua durante la pausa pranzo.

Cena finale con i partecipanti in un ristorante di Chinatown, scelto da Leone Contini.

Per la proiezione del documentario Cidade Queer di Lancheonete.org viene scelto il Club K.O. in zona Dergano, una capsula del tempo dove il gestore decide di chiudere la serata performando in drag per la gioia del pubblico di artisti.

Caterina Erica Shanta, Il cielo stellato, 2018
Film incentrato sulla digitalizzazione mediatica del secolare rito della Madonna della Bruna di Matera. Partecipando a diverse edizioni della festività, durante lo strazzo del Carro della Bruna, ci siamo accorti che l'antico cielo stellato di Matera, cantato dai viaggiatori, è divenuto un orizzonte di cellulari luminosi sopra le teste del pubblico. L'opera raccoglie filmati, racconti, memorie personali e collettive del rito nel tempo, confrontandoli con il cielo stellato - la nube vettoriale virtuale di punti - originato dalle tecniche contemporanee di conservazione digitale attraverso le fotogrammetrie 3D in modelli di nubi di punti o Point cloud. Un documentario di creazione sperimentale, collettivo e corale, finalizzato a comprendere come una secolare memoria orale cambia attraverso la trasmissione digitale, sedimentandosi nel tempo attraverso le sue immagini.

Alexis Blake, We will not be moved, 2006-
Work in progress incentrato sulla relazione ambivalente tra individuo e collettivo, la normazione e la libertà della rappresentazione contemporanea del corpo femminile. La performance riformula due archivi: le posizioni di protesta che le donne hanno assunto durante la storia della dissidenza e il New Dance Group (NDG) di New York negli anni '30 che ha tradotto l'agitazione politica in movimento.
We Will Not Be Moved, ideato a Milano durante un workshop presso Viafarini, è stato presentato per la prima volta nell'ambito di Stage as a Social Platform, per la XXI Triennale di Milano nell'aprile 2016. I lavori sono stati performati sul Teatro Continuo di Alberto Burri, che è un'opera d'arte / palcoscenico storico, per anni un luogo di proteste politiche a Milano nel Parco Sempione.
Durante il workshop a Milano, Blake ha lavorato con un gruppo di donne - ballerini professionisti e donne con un passato di immigrazione, che sono a capo di diverse agenzie che combattono per le donne, i diritti degli immigrati e dei diritti civili.

Muna Mussie, Milite Ignoto, 2014-2015
“Cosa lega il Milite Ignoto a Milite Ogbazghi (mia nonna) oltre il nome che li accomuna non lo so. So che è stata una sorpresa scoprire che Milite nella mia lingua materna, il tigrino, significa Maria e che Maria è il nome della donna a cui fu assegnato il compito di scegliere, nel primo dopo guerra, la bara contenente uno dei tanti corpi anonimi caduti in guerra che li avrebbe rappresentati e onorati nel tempo, ovvero il Milite Ignoto. Spesso le coincidenze si presentano come epifanie a indicare strade percorribili o a far luce su strade già percorse. Per questo ho messo in atto una serie di studi che indagano ulteriori nessi o discrepanze tra i soggetti nominati. Milite Ignoto si evolve attraverso un’intervista (possibile-impossibile) che si allinei quanto più alla natura della coincidenza: un fenomeno che tende a minare le certezze del pensiero razionale fondato su verità assodate e ad aprire varchi su piani più emozionali, portatori di verità soggettive, arbitrarie e dunque cortocircuitarie.”
Muna Mussie

Maurice Pefura, Mon Super Kilomètre, 2016
“Un lungo nastro si fa strada attraverso la città, tra Gueule Tapée e Medina. Un nastro che sembrerebbe un filo di Arianna, un collegamento tra le varie parti della città. Il filo servì a Teseo per sfuggire alla grotta del Minotauro. Rappresentava la via per la salvezza. Mon Super Kilomètre è quel nastro. Ma qui non si tratta di una fuga da qualcosa, ma del suo opposto. È piuttosto un invito all'incontro, allo scambio e alla scoperta. Una scoperta che non è legata alla grande avventura che a volte sentiamo di associare a quella parola. Non un grande spettacolo, né un paesaggio denso, né un mare insondabile. Semplicemente degli esseri umani, concentrandosi sull'estetica, ci obbligano a vedere l'essenza. Mon Super Kilomètre è una galleria a cielo aperto che risponde al ritmo della città. Quella città è Dakar e questa galleria ha lo scopo di rompere le barriere sociali ed estetiche. Il pittore appare accanto al pescivendolo e al meccanico della macchina. Il fotografo si contende con il venditore di tè e lo stagnino. L'artista, riconosciuto o meno dalle istituzioni accademiche, assume quotidianamente sia il tuttofare che l'alunno della scuola di Belle Arti."
Simon Njami

Zoya Sardashti, Waking up Iranian American, 2014
Waking Up Iranian American è un lavoro autoetnografico e una serie di interventi performativi incentrati sulle modalità di sviluppo dello scambio culturale tra un attore e un partecipante. Queste esibizioni one-to-one creano uno spazio in cui le persone sono invitate a partecipare alle discussioni sull'essere tra culture, nazionalismo e Iranofobia, così da poter andare oltre le nozioni antiquate di libero e oppresso. In questo senso, il quadro dialogico delle performance è una forma di collaborazione e, nella sua accezione più ampia, una chiave per cambiare i rapporti di forza tra interpreti e partecipanti. In Waking Up Iranian American l'intimità è usata come strategia per contrastare le culture di posizionamento che la paura intende creare.

Beatrice Catanzaro, You are but you are not, 2016
Nel 2016 Lungomare ha invitato la geografa Kolar Aparna e l’artista Beatrice Catanzaro a partecipare a un progetto di residenza di lunga durata chiedendo loro di realizzare un progetto legato al contesto dell’Alto Adige come regione di confine in relazione al flusso migratorio di richiedenti asilo che la sta attraversando.
Risultato della residenza di lunga durata 2016 – 2017 di Kolar Aparna (geografa, NL) e Beatrice Catanzaro (artista, I) é l’audio-guida YOU ARE BUT YOU ARE NOT sul tema dei confini e delle migrazioni. L’audio-guida, suddivisa in tre capitoli, è registrata in tre lingue ed è intesa come intervento permanente per la città di Bolzano. Inizia alla stazione di Bolzano e conduce lungo i “margini” della città attraversando la stazione stessa e seguendo un itinerario che conduce al Parco Rosegger di fronte alla questura.

Jacopo Miliani, Throwing Balls at Night, 2016
Performance ispirata a Jeux, un poème-dansé ("poema danzato") del 1913 creato in collaborazione con Claude Debussy, Sergei Diaghilev e Vaslav Nijinsky, che presenta un giovane trio che si diverte durante una partita serale di tennis. La performance di Miliani reimmagina questi "giochi" civettuosi attraverso una miscela di gesti e atteggiamenti creati in collaborazione con DivaD Magnifique, Prince Maya Magnifique, Benjamin Milan ed Eve Stainton.

Ilaria Lupo, Nocturne for Pit Orchestra, 2017
Nocturne for Pit Orchestra è una performance sonora concepita per la Miniera Nazionale del Bahrain eseguita dai lavoratori del sito. Il progetto affronta le dinamiche del fare musica nella cornice lavorativa e allo stesso tempo mira a esplorare i livelli intrecciati che connettono l'identità della cava con i cambiamenti socio-economici nel Bahrein del XX secolo e nella regione del Golfo. I Fidjeri (canzoni dei pescatori di perle) incarnano una fondamentale storia del lavoro nel Golfo proprio prima dell'era del petrolio, comprendendo al contempo miscele e fusioni dai bacini levantini, persiani, dell'Africa orientale e dell'Asia meridionale. Il musicista Rabih Beaini ha coinvolto l'equipaggio di lavoratori in un processo in cui una serie di influenze sono state esplorate e combinate. La performance finale si è svolta nella stessa cava, svolgendosi come un processo che passa tra dissonanza e armonia.

Conclusione al KO Club, autunno 2017

Engage Public School, video realizzato da studenti Liceo artistico di Brera per Alternanza Scuola Lavoro Liceo artistico di Brera
Viafarini
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